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VALTELLINA

Anello del Rifugio Benigni e dei Laghi Trona e Zancone

Un lungo itinerario nell'Alta Val Gerola, toccando un rifugio, 4 laghi, e qualche stambecco.
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E
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6:00 h
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15 km
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970
8
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ESCURSIONE

Difficile trovare un anello più ampio e multicolore fra le cime e i laghi dell'alta Val Gerola. Un percorso che sfiora le acque di quattro laghi orobici, con ampi scorci sulle cime valtellinesi, accompagnati dagli stambecchi che troviamo a grappoli nei dintorni del Rifugio Benigni.

Da Gerola Alta si sale, su stretta strada a tornanti, a Pescegallo (m1454), dove si parcheggia nell'ampio piazzale della seggiovia per il Rifugio Salmurano, impianto attivo anche nei mesi estivi. Si imbocca la stradina che sale ripida dal lembo orientale del parcheggio, a destra di un torrentello, per abbandonarla nei pressi di un alpeggio dove parte un bel sentiero, a tratti gradinato, che si addentra in un bosco di conifere. Ne esce più avanti per ricollegarsi con la sterrata che, serpeggiando in salita verso est, conduce rapidamente alla diga del Lago di Pescegallo (m1862, 1 ora) e alle sue acque cristalline.


Si ripercorre a ritroso il tratto di sterrata appena compiuto andando poi ad imboccare un sentierino che se ne stacca sulla sinistra e che, con percorso pianeggiante, porta alle spalle del Rifugio Salmurano (m1830, 30 minuti). Chi volesse abbreviare l'itinerario può far uso del tronco di seggiovia che sale da Pescegallo.


Si risalgono ora i prati che si aprono davanti ai nostri occhi (in inverno trasformati in ampi vialoni sciistici) dove più volte lo sguardo cade sulle improbabili forme dei Denti della Vecchia, i pinnacoli rocciosi sulla nostra destra.


Raggiunto il Passo Salmurano (m2017, 30 minuti) il paesaggio si fa più aspro. Scollinati su versante bergamasco, si percorre una traversata che porta alla base di un divertente canaletto di roccia e sfasciumi; una volta superato e risalito qualche tornante, ci si affaccia finalmente al balcone roccioso che ospita il lillipuziano Rifugio Benigni (m2222, 45 minuti). Numerosi stambecchi popolano le pietraie nei dintorni del rifugio e le rive del vicino Lago Piazzotti, noncuranti della presenza umana, quasi incuriositi piuttosto dalle calche di escursionisti che qui si radunano nelle domeniche estive.


Dopo una più che meritata sosta, si prende il sentiero che si allontana verso sud-ovest; scesi un poco, si raggiunge il termine di una piccola valle erbosa dove, con un paio di tornanti, si conquista senza troppa fatica una prima forcella, quindi in piano il vicino Passo Bocca di Trona (m2224, 30 minuti). Dal passo si scende fra sfasciumi con percorso irregolare, accompagnati dalle forme torreggianti del Pizzo Tronella e dalla vista sui laghi Zancone e Trona, che raggiungiamo in poco tempo subito dopo aver oltrepassato un suggestivo cimitero di enormi massi, crollati dalle pareti circostanti. Sarà un autentico piacere indugiare fra i rododendri del Lago Zancone (m1856, 45 minuti).


Si va ora a costeggiare il grande bacino artificiale di Trona (m1806, 15 minuti); giunti alla diga, si prende il sentiero che se ne allontana verso est. Una lunga traversata, a tratti nel bosco, a tratti su pietraie o su prati, ci riporta verso Pescegallo; superato un piccolo stagno, il sentiero entra per qualche decina di metri nella Val Tronella, quindi precipita di duecento metri con una successione di larghi tornanti; infine, dopo un ultimo tratto nel bosco, il sentiero sfocia nel piazzale della seggiovia (m1454, 1.30 ore).

Mappa

MAPPA

Foto

FOTOGRAFIE

COSA PORTARE

La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.

 

Ho fatto una "nota della spesa" Amazon per verificare che tu abbia tutto — p.s. se compri da questi link, il 3% va a sostenere lo sviluppo e il mantenimento di Hikes of the World 🙏.

 

  • Maglietta traspirante (esempio)

  • Felpa, pile, o giacca leggera

  • Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)

  • Guanti e berretto (non si sa mai)

  • Zaino con copertura per la pioggia

  • Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)

  • Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)

  • Per ferrate: kit completo da ferrata (io ho questo, molto leggero e compatto, con questo imbrago ed elmetto — o puoi comprare kit completi). Compra in negozio per ricevere supporto ad hoc

  • Per dormire una notte in rifugio: lenzuolo sacco o sacco a pelo leggero

  • Borraccia o thermos

  • Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso

  • Power bank o caricatore per il cellulare

  • Macchina fotografica

  • Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)

  • Piccolo kit di emergenza (esempio)

  • Crema da sole (indispensabile)

  • Occhiali da sole

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