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4:30 h

13 km


550
9
SVIZZERA
Lago di Saoseo e Lago Viola in Val di Campo
Due perle lacustri in una valle punteggiata di alpeggi. Al suo meglio fra ottobre e novembre.
ESCURSIONE
Sono rare le volte in cui la Val Poschiavo, dritta e senza deviazioni, chiusa fra severi profili montuosi, concede un ampio respiro ad una valle laterale. L’eccezione più evidente è quella della Val di Campo (Val da Camp), gioiello naturale della Svizzera, che si apre sulla destra poco a nord di Poschiavo e che si spinge prepotentemente verso l’Italia. Due laghetti alpini fanno da specchio a folti boschi di conifere; e proprio questi boschi, nella seconda metà di ottobre, offrono all’escursionista (e al fotografo) uno spettacolo di forte sapore autunnale: i larici si abbandonano alle calde tonalità del giallo e dell’arancio, mentre gli abeti sembrano resistere alla stagione invernale conservando il verde degli aghi, generando un contrasto di colori imperdibile. L’imbocco della Val di Campo è situato nei pressi di Sfazù (m1622), piccola località sulla SS 29, di cui incontriamo prima (sulla destra) l’albergo che le dà il nome, poi un ampio parcheggio (poco oltre sulla sinistra) dove poter posteggiare la macchina. Una dettagliata segnaletica ci indica la partenza della carrareccia, che si addentra subito in un bosco di larici. Solo pochi minuti di salita e l’ambiente si fa fiabesco: la strada striscia fra pascoli, baite, casolari e boschi di larici, incendiati dai colori dell’autunno; intorno, una corona di cime spruzzate di neve. Superati i casolari di Salva, la strada curva verso sud, quindi si addentra in un rado boschetto: qui abbandoniamo la sterrata (che invece percorreremo per intero al ritorno) e imbocchiamo la deviazione che scende sulla destra, supera il fiume, attraversa i prati di Terzana e torna a chiudersi nel bosco. Alcune pozze d’acqua ci anticipano la prima meta, il Lago di Saoseo (m2029, 1.30 ore), distante ora solo 20 minuti. Ci appare quietamente adagiato in un ampio anfiteatro di monti, disteso su un letto di tronchi di conifere; nei colori turchesi del lago si specchia la bicromia dei boschi circostanti, il verde degli abeti e il giallo dei larici, mentre a O svetta la mole bianca del Bernina. Riprendiamo il cammino sul versante N del lago, che scompare alle nostre spalle, nascosto dagli alberi via via che procediamo. Un breve percorso, in più parti pianeggiante, ci conduce al limite di quota di crescita della flora arborea: qui si apre una seconda grande conca naturale che ospita il Lago di Val Viola (m2159, 30 minuti), meno poetico del Lago di Saoseo. Per il ritorno è preferibile restare sul versante orografico destro della valle, così da godere maggiormente del tiepido sole autunnale: ripreso per un breve tratto il sentiero dell’andata, imbocchiamo la deviazione sulla dx che ci conduce al Rifugio Alpe Campo, in cima ad un declivio verdeggiante; luogo di pace nei mesi freddi, è assediato da escursionisti nella stagione estiva. Qui al rifugio troviamo la conclusione della sterrata che in parte abbiamo percorso in mattinata; la percorriamo ora per intero, passando prima dal parallelepipedo del Rifugio Saoseo, quindi nuovamente per i prati e le baite che costellano la parte più bassa della valle. I giorni di ottobre e novembre lasciano presto spazio al tramonto e al crepuscolo: non c’è quindi da stupirsi se, in Val di Campo, già alle 4 del pomeriggio ci ritroviamo a camminare in un dipinto dalle tonalità rosse e arancioni: la luce del tramonto esalta i colori autunnali dei larici e definisce le linee severe delle cime circostanti.