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EE
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8:00 h
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21 km
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1020
7

SVIZZERA

Capanna del Forno al Ghiacciaio del Forno

Lunga escursione in Valle del Forno, ripagata da vedute degne della Patagonia.
Descrizione

ESCURSIONE

L'escursione porta a scoprire un ghiacciaio relativamente poco conosciuto (in confronto a quelle vere e proprie celebrità che sono il Roseg o il Morteratsch) ma suggestivo. Il percorso è molto lungo (circa 10km — in circa 4 ore si sale di soli 750 metri!!), ma inframezzato da elementi di interesse naturale: prima il Lago di Cavloc, poi il Ghiacciaio del Forno, infine il paesaggio glaciale che ci accompagna lungo la spettacolare salita al rifugio. Tenuti in considerazione i tempi di cammino e i segmenti attrezzati fra il ghiacciaio e il rifugio, il percorso è consigliato ad escursionisti esperti adeguatamente allenati.


Imbocchiamo in auto la stradina che si stacca dall'ultimo tornante della strada del Maloja, e parcheggiamo nell'ampio posteggio (m1790). Si prende a piedi la sterrata che conduce al Lago di Cavloc (si può abbreviare un po' seguendo il sentiero). Sulla strada incontriamo l'Alpe Salecina, una specie di hotel-ostello con un programma di eventi culturali, e dove ogni ospite paga quello che può — fra prezzo pieno, tariffa ridotta, o tariffa "di solidarietà" (!).


Dopo una sosta d'obbligo al lago (m1907, 45 minuti), di fiabesca bellezza, si prosegue quasi in piano nella lunga valle fino a Plan Canin (m1992), dove ci ricolleghiamo con il sentiero che scende dal Passo del Muretto, collegamento con Chiareggio e la Valmalenco. Il tracciato si fa monotono finché sì giunge ad un nuovo ponticello (m2232, 1.45 ore) da cui finalmente si vede il bel Ghiacciaio del Forno. Se ne raggiunge la fronte — che un tempo andava risalita con l'ausilio di divertenti corde.

Fra sfasciumi si raggiunge una scaletta verticale dove comincia il bellissimo sentiero, rinnovato di recente, che con brevi tratti attrezzati e un poco aerei porta alla terrazza panoramica della Capanna del Forno (m2574, 1 ora). Il Ghiacciaio del Forno ricorda le lunghe lingue glaciali Himalayane, mentre la cortina di pareti rocciose verticali dei Pizzi Torrone e della Cima di Castello, e il pinnacolo aguzzo dell'Ago del Torrone, fanno sembrare di essere al cospetto del Fitz Roy.


Per il ritorno si può allungare leggermente il percorso, salendo ulteriormente alle spalle della Capanna del Forno fino ad un laghetto ai piedi dei Pizzi dei Rossi (m2728, 45 minuti). Da lì curviamo verso la valle del Muretto e ci ricolleghiamo al sentiero di andata nei pressi di Plan Canin (m1992, 1.45 ore).


Se sono rimaste ancora energie, al Lago di Cavloc (m1907, 30 minuti) possiamo mantenerci alti sulla valle imboccando il sentiero sulla sinistra del lago, per andare a percorrere il Sentiero dei Contrabbandieri, con pannelli illustrativi sulla storia di contrabbando fra Italia e Svizzera fra XXIX e XX secolo (45 minuti).



MAPPA

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FOTOGRAFIE

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