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VALCHIAVENNA

L'anello del Lago Bianco al Pian dei Cavalli

Sul balcone della Valle Spluga: da Starleggia al Pian dei Cavalli, al Lago Bianco e al Monte Bardan.
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E
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4:00 h
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10 km
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830
8
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ESCURSIONE

Se vuoi visitare il Pian dei Cavalli, la via d'accesso più rapida è la mulattiera che parte dall’abitato di Starleggia; questa scelta non solo risparmia alle nostre gambe qualche centinaio di metri di dislivello, ma permette anche di compiere un bel percorso ad anello con ritorno attraverso la Valle di Starleggia.


Risaliamo quindi in macchina i ripidi pendii che sovrastano Campodolcino fino a raggiungere Starleggia (m 1565). Già da qui il panorama è superbo (svetta il Pizzo Groppera, proprio di fronte a noi, con in basso Campodolcino).


Ci mettiamo in cammino, prima attraverso prati, carichi delle fioriture dei gambi rossi, quindi in un boschetto. La salita finisce nei pressi di una cappella e di un campanile seicentesco, costruito sul ciglio del gradino roccioso, a distanza dal corpo principale della chiesa di San Sisto, perché il suono della campana raggiungesse anche l’abitato più in basso. Di fronte a noi si apre maestosa la Valle di Starleggia, conca verdeggiante costellata di casolari e baite; domina la composizione la mole piramidale del Pizzo Quadro. A breve distanza, le case di San Sisto. Senza raggiungerle, cerchiamo il sentiero che torna a salire nel rado bosco sulla destra e che ci conduce fra le baite sparse dell’Alpe Toiana prima, dell’Alpe Zocana poi. Mentre i panorami si allargano (lo Stella e il Groppera si piegano alla mole dei nuovi arrivati, il Pizzo dei Piani e il Ferrè), intorno a noi compaiono i cavalli, gli animali che danno il nome al luogo in cui ci stiamo addentrando.


Possiamo attraversare il Pian dei Cavalli in due modi: il primo è seguire il sentiero a lato del torrente, ai piedi del Monte Tignoso, permettendo di vedere le conformazioni carsiche della Valle dei Buoi; l’altro è percorrere il lembo N della piana, segue il percorso di “visita” dei pannelli illustrativi. In entrambi i casi, arriviamo allo splendido Lago Bianco cullato dalle pietraie che scendono dal Monte Bardan (chi segue i pannelli, per raggiungere il lago dovrà piegare decisamente verso SO e scavalcare un chilometrico muretto).


Nelle limpide acque del lago possiamo vedere riflessa l’intera Valle Spluga: a svettare sono ancora il Pizzo dei Piani e il Pizzo Ferrè, mentre il gruppo del Suretta, l’Emet e il Groppera si affacciano da sopra i costoni erbosi che racchiudono il lago.


Per chi volesse un po' più di fatica, dal Lago Bianco si può salire ai 2812 metri del Monte Bardan. Per conquistare la larga dorsale di cresta imbocchiamo la traccia di sentiero che si distanzia dal lago in direzione SO. Dai 2600 metri di quota, giunti finalmente sul confine italo-svizzero, la salita si fa monotona; la cresta è lunga, larga e con una pendenza troppo lieve. Poi, improvvisamente, eccola lì: spaziosa, accogliente, un campo da calcio d’alta quota; sul ciglio, un ometto con una modesta croce in legno. Poco più in là, sempre sul questo ampio piazzale d'alta quota, c'è la Cima di Barna (m 2862).


La discesa, per la stessa via, ci riporta al Lago Bianco.


Dal Lago Bianco, proseguiamo il giro ad anello prendendo il sentiero che, in falsopiano, serpeggia fino ad una bocchetta. Qui comincia la discesa nella Valle di Starleggia: il sentiero scende ripido fra i cespugli di rododendro, mentre in basso i vari alpeggi (Gusone, Morone, San Sisto) fanno mostra di sé, ordinatamente disposti nella conca verdeggiante. E una volta giunti lì, la donna anziana saprà sempre come convincerci ad acquistare la sua forma di formaggio locale. 


È con lo zaino decisamente appesantito che raggiungiamo San Sisto dove ritroviamo il sentiero fatto in mattinata, quindi in breve siamo di ritorno a Starleggia.

Mappa

MAPPA

Foto

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COSA PORTARE

La montagna è un ambiente pericoloso: assicurati di avere sempre l'attrezzatura adeguata — scarpe da escursionismo o trail, vestiti pesanti e impermeabili in caso di cambiamenti inaspettati delle condizioni metereologiche, un piccolo kit di emergenza.

 

Ho fatto una "nota della spesa" Amazon per verificare che tu abbia tutto — p.s. se compri da questi link, il 3% va a sostenere lo sviluppo e il mantenimento di Hikes of the World 🙏.

 

  • Maglietta traspirante (esempio)

  • Felpa, pile, o giacca leggera

  • Giacca a vento impermeabile (per esempio: uomo / donna)

  • Guanti e berretto (non si sa mai)

  • Zaino con copertura per la pioggia

  • Bastoncini da trekking (non indispensabili, ma aiutano a scaricare il peso dello zaino e ad alleggerire i colpi alle articolazioni)

  • Scarpe da trekking o da trail running (in gran voga ultimamente perché leggere. Queste Salomon — uomo e donna — sono un ottimo entry-level, meglio se Gore-Tex)

  • Per ferrate: kit completo da ferrata (io ho questo, molto leggero e compatto, con questo imbrago ed elmetto — o puoi comprare kit completi). Compra in negozio per ricevere supporto ad hoc

  • Per dormire una notte in rifugio: lenzuolo sacco o sacco a pelo leggero

  • Borraccia o thermos

  • Ramponcini leggeri se pensi di trovare ghiaccio o neve sul percorso

  • Power bank o caricatore per il cellulare

  • Macchina fotografica

  • Drone, per chi ama "volare" (usato con moderazione e a distanza da altre persone. Ho il DJI Mini 2 da oltre 2 anni e mi ci sono trovato molto bene. Il DJI Mini 3 permette anche di scattare fotografie in verticale)

  • Piccolo kit di emergenza (esempio)

  • Crema da sole (indispensabile)

  • Occhiali da sole

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